ARERA: necessaria la smart charging per lo sviluppo della mobilità elettrica

Con la Memoria per la VI Commissione Finanze della Camera dei Deputai, del 18 febbraio, ARERA ha evidenziato alcuni aspetti critici del futuro sistema di ricarica di veicoli elettrici.

“E’ utile evidenziare che gli impatti sulle reti non dipendono tanto dal volume di energia prelevata, quanto piuttosto dalla potenza prelevata istantaneamente, nonché dall’istantee dal punto della rete in cui ciò avviene. Cruciale, per questo aspetto, risulta l’applicazione del concetto di smart charging già ampiamente indagato in sede internazionale e nazionale-ovvero la capacità di chi gestisce le infrastrutture di ricarica dei veicoli di adeguare il prelievo elettrico alle condizioni delle reti e degli impianti di generazione elettrica, ferme restando le esigenze di mobilità del conducente del veicolo elettrico. In altri termini, tramite opportuni segnali di prezzo o vincoli di quantità introdotti in situazioni critiche, è possibile orientare i conducenti dei veicoli elettrici, affinché effettuino la ricarica nei momenti e nelle aree più adatte per ottimizzare l’efficienza del sistema elettrico (per esempio,perché la rete è più “scarica”oppure perché più abbondante è la generazione elettrica locale). Ciò determina benefici economici diretti su tutti gli utenti del sistema elettrico,in ragione delle minori necessità di investimenti per il potenziamento delle reti (finanziati attraverso le tariffe), e favorisce indirettamente lo sviluppo della mobilità elettrica stessa, poiché limita i costi del servizio di ricarica. Infine,per quanto riguarda il dispacciamento dell’energia elettrica, è noto che i veicoli elettrici –quando non sono in circolazione –possono diventare una potenziale risorsa per la stabilità del sistema elettrico, fornendo servizi ancillari (soprattutto, servizi di risposta rapida) particolarmente utili per l’integrazione delle fonti rinnovabili. Tali servizi,che in passato erano forniti dalle unità di generazione termoelettrica, dovranno infatti essere progressivamente erogati dalle fonti rinnovabili, dalla generazione distribuita, dalla domanda e dai sistemi di accumulo, incluse le batterie delle autovetture connesse alla rete (all’occorrenza, esse potrebbero contribuire a modificare i propri prelievi e, se dotate di infrastrutture “V-to-G” (vehicle-to-grid), potrebbero anche immettere energia elettrica in rete). ”

“L’esistenza e la capillarità della rete di punti di ricarica in luoghi accessibili al pubblico rivestono un ruolo essenziale per la percezione del consumatore all’atto della scelta d’acquisto di un veicolo elettrico, dall’altra, è importante evidenziare come le esperienze internazionali indichino che finora, anche nei Paesi con maggiore diffusione dei veicoli elettrici, l’energia ricaricata proviene solo per una frazione minore da infrastrutture collocate in luoghi accessibili al pubblico;la maggior parte dell’energia è ricaricata presso infrastrutture in luoghi privati (non solo abitazioni,ma anche aziende). Ciò comporta che, nello sviluppo delle infrastrutture di ricarica, occorre rivolgersi soprattutto allo sviluppo della ricarica in luoghi privati e, in questo senso, si muovono le ipotesi di lavoro cui l’Autorità sta dedicando la propria attenzione.”

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