Aria liquida per stoccare l’energia rinnovabile

Il primo impianto di stoccaggio di energia ad aria liquida (LAES) negli Stati Uniti – una “criobatteria” da oltre 50MW con otto ore di stoccaggio (400MWh) – sarà costruito nello stato del Vermont dal pioniere della tecnologia, Highview Power, e da Encore Renewable Energy.

Il progetto sarà il primo di molti impianti LAES che Highview Power, società privata con sede nel Regno Unito, sta progettando di realizzare, e sarà il primo sviluppo commerciale della nuova ondata di tecnologie BALDIES (Build-Anywhere Long-Duration Intermittent-Energy Storage) negli Stati Uniti.

L’impianto nel nord del Vermont permetterà all’energia eolica e solare di raggiungere i clienti su una parte sovraccarica della rete locale nota come Sheffield-Highgate Export Interface.

“Oltre a fornire uno stoccaggio di energia pulita, affidabile ed efficiente in termini di costi, l’impianto stabilizzerà la rete elettrica regionale e garantirà la sicurezza energetica futura durante le tempeste e altre interruzioni”, hanno detto i costruttori. L’impianto avrà anche la capacità di fornire “arbitraggio del mercato, gestione delle frequenze, servizi di gestione delle riserve e dei vincoli di rete”.

Non è stata rivelata alcuna data per il completamento del progetto.

La tecnologia di Highview Power funziona raffreddando l’aria fino a -196°C, riducendone il volume di un fattore 700 e stoccandola in serbatoi di acciaio simili a quelli che ospitano il gas naturale liquefatto. Quando quest’aria liquida congelata viene esposta a temperature ambiente, si ritrasforma in gas e si espande rapidamente di 700 azionando direttamente una turbina che genera elettricità.

Si ritiene che il sistema LAES dell’azienda sia più economico delle soluzioni a batteria agli ioni di litio.La tecnologia è stata collaudata sul campo in un progetto pilota di 5MW/15MWh collegato alla rete vicino a Manchester, nel nord-ovest dell’Inghilterra, e la prima unità commerciale, un impianto da 50MW/250MWh, dovrebbe iniziare la costruzione nel nord dell’Inghilterra nella prima metà del 2020.

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