La Commissione Europea giudica le politiche ambientali italiane

La Commissione Europea ha pubblicato il riesame delle politiche ambientali italiane. La relazione fa parte di un riesame globale dei paesi dell’Unione Europea. Sono state pubblicate 28 relazioni, una per ogni per paese. In ognuna vengono esaminati il livello di attuazione del diritto ambientale dell’UE e le opportunità di miglioramento. Ecco la sintesi della relazione sull’Italia

Politiche ambientali italiane: Rifiuti

Sono stati registrati alcuni progressi nella gestione dei rifiuti, con un aumento continuo e costante del riciclaggio e del compostaggio nel corso degli ultimi sette anni. Tuttavia, saranno necessari maggiori sforzi per conformarsi agli obiettivi di riciclaggio dell’UE dopo il 2020. Il governo italiano continua nell’opera di bonifica delle discariche irregolari presenti sul territorio; per alcune delle quali la Corte di giustizia dell’Unione europea (CGUE) impone, dal 2014, sanzioni economiche all’Italia. Sono stati riscontrati passi avanti nello sviluppo di una strategia nazionale di economia circolare e di un piano d’azione sul consumo e sulla produzione sostenibili, alla luce della strategia per lo sviluppo sostenibile del 2017.

Politiche ambientali italiane: Risorse idriche

Per quanto riguarda la gestione delle risorse idriche, nonostante la pianificazione e la nomina di un commissario straordinario, sono stati registrati progressi alquanto limitati nella riduzione del numero di agglomerati non conformi alla direttiva sul trattamento delle acque reflue urbane, con la conseguente imposizione di sanzioni da parte della CGUE. È necessario continuare a promuovere investimenti nel quadro della pianificazione territoriale(per ridurre l’impermeabilizzazione del suolo) e per garantire il controllo delle inondazioni.

Politiche ambientali italiane: Qualità dell’aria

Per quel che riguarda la qualità dell’aria, sono stati registrati progressi limitati nella riduzione delle emissioni totali; per tale ragione, sono stati conclusi accordi tra il governo nazionale e le amministrazioni regionali. Tali accordi hanno incluso misure di pianificazione (come le zone a traffico limitato), incentivi fiscali e miglioramenti tecnici ai veicoli. Tuttavia, nel 2016 e nel 2017 sono stati registrati superamenti della soglia dei valori di particolato e di NO2. La ragione principale dei superamenti è legata all’alta incidenza del traffico stradale in Italia, con più dell’80% degli spostamenti realizzati tramite veicoli privati, nonché ai metodi di combustione inefficienti in ambienti domestici.

Politiche ambientali italiane: Ambiente naturale

Nell’ambito della rete Natura 2000 restano ancora da designare alcune zone speciali di conservazione. È inoltre necessario migliorare lo stato di conservazione degli habitat e delle specie di interesse per l’intera Unione, attuando pienamente gli strumenti messi a disposizione da Natura 2000, utilizzando i quadri regionali di azione prioritaria per una migliore integrazione dei fondi UE, e pianificando gli investimenti in modo più strategico.

Il riesame dell’attuazione delle politiche ambientali del 2019 evidenzia che l’Italia potrebbe garantire un uso più efficiente dei fondi UE e delle opportunità di accesso ai prestiti, evitando la riassegnazione del bilancio destinato all’ambiente ad altri settori e incrementando l’assorbimento dei fondi tramite attività mirate di sviluppo delle capacità.

Esempi di buone pratiche

  • L’Italia ha istituito un corpo specializzato di guardie ambientali per far fronte alla criminalità in tale settore.
  • Il ministero dell’Ambiente ha promosso in modo efficace i progetti LIFE. Tre dei progetti LIFE degni di nota sono:
    • GESTIRE 2020 (per la tutela dell’ambiente in Lombardia),
    • PREPAIR (per migliorare la qualità dell’aria nel bacino del Po),
    • ASAP, che mira a diffondere la conoscenza delle specie esotiche.
  • Mappe spaziali impiegate per la modellizzazione della qualità dell’aria e dati scaricabili per analisi nella città di Milano.
  • Tetti verdi potenzialmente in grado di dimezzare le inondazioni.
  • Buone pratiche a livello regionale per promuovere una migliore gestione delle risorse idriche e dei rifiuti.
  • Per quanto riguarda l’economia circolare, negli ultimi due anni si sono moltiplicate le piattaforme di portatori di interessi, le alleanze tra il settore pubblico e quello privato, le iniziative di sensibilizzazione, ed è stato incentivato lo scambio di migliori pratiche

 

 

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