Sismabonus. Ingegneri "rimandati a settembre"

Da una recente ricerca del Centro Studi CNI, effettuata su un campione di 4.000 ingegneri, è emerso che solo poco più di un terzo degli intervistati ha dichiarato di avere una conoscenza abbastanza approfondita del sismabonus.

Il resto del campione rivela competenze basse o nulle sulla materia, tali da non fare di questi professionisti, per il momento, un adeguato strumento di diffusione del sismabonus. Nello specifico, il 54,2% degli ingegneri professionisti intervistati ha indicato di aver sentito parlare del sismabonus, ma di non conoscerlo nel dettaglio, mentre quasi il 12% del campione ha ammesso di non sapere di cosa si tratti. Il dato sul livello di conoscenza della misura risente, tuttavia, di una sensibile variabilità a livello regionale. Nelle aree già colpite da eventi sismici, la percentuale di ingegneri che conosce il sismabonus aumenta rispetto alla media generale e si attesta o supera il 40%.
Se si scende ad un ulteriore livello di dettaglio, la debolezza del quadro iniziale viene confermata. Solo il 6,1% degli ingegneri intervistati ha dichiarato di essere già stato coinvolto in pratiche connesse al sismabonus. A questi si aggiunge una quota del 12,6% di coloro che ritengono che a breve lo utilizzeranno. Preoccupa il fatto che appena il 12,6% degli intervistati pensa di attivarsi, nell’immediato, per gestire pratiche connesse al sismabonus. Le regioni dove si registra una più elevata percentuale di professionisti che ha già fatto uso del sisma bonus sono, ancora una volta, quelle a maggiore rischio sismico o che comunque sono state coinvolte in eventi gravi (Umbria, Molise, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Toscana, Marche, Abruzzo e Veneto).
Gli intervistati hanno comunque messo in luce le principali criticità che ostacolano la diffusione del sismabonus: la scarsa consapevolezza dei proprietari di immobili della necessità di interventi di mitigazione del rischio (37,8% degli intervistati); i lavori per la mitigazione del rischio percepiti come eccessivamente invasivi (28,3%); l’impossibilità, per gli incapienti, di ricorrere al sisma bonus (26,9%); la scarsa conoscenza della misura da parte dei proprietari di immobili (26,7%).

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