Produzione di elettricità ed emissioni di gas a effetto serra: l’Italia tra i paesi più virtuosi

Il rapporto Fattori di emissione atmosferica di gas a effetto serra nel settore elettrico nazionale e nei principali Paesi Europei, pubblicato da ISPRA, dimostra come l’Italia sia sulla buona strada per la decarbonizzazione del sistema di produzione di energia elettrica.

Il rapporto Fattori di emissione atmosferica di gas a effetto serra nel settore elettrico nazionale e nei principali Paesi Europei esamina l’andamento della produzione elettrica dalle diverse fonti.

Sono stati elaborati i fattori di emissione di gas a effetto serra e altri contaminanti atmosferici per il settore elettrico. I fattori di emissione sono indispensabili per la programmazione e il monitoraggio di misure di riduzione delle emissioni, in relazione alle strategie di sviluppo del settore elettrico e alle misure di risparmio energetico a livello di usi finali. Le emissioni di CO2 sono state analizzate attraverso la decomposizione dei fattori determinanti. E’ stata inoltre condotta l’analisi delle caratteristiche dei
sistemi elettrici nei principali Paesi Europei in relazione al mix di fonti utilizzate, all’efficienza di
trasformazione e ai fattori di emissione di gas a effetto serra.

La produzione elettrica lorda da fonti rinnovabili è passata da 34,9 TWh nel 1990 a 103,9 TWh nel
2017 con un incremento sostenuto dal 2008 fino al 2014 e una riduzione negli ultimi anni. L’energia
fotovoltaica ed eolica mostrano l’incremento più significativo. Le emissioni di CO2 da produzione
elettrica sono diminuite da 126,2 Mt nel 1990 a 93 Mt nel 2017, mentre la produzione elettrica lorda è
passata da 216,6 TWh a 295,8 TWh nello stesso periodo; pertanto i fattori di emissione di CO2
mostrano una rapida diminuzione nel periodo 1990-2017.

L’analisi della decomposizione mostra che storicamente l’aumento dell’efficienza tecnologica nel settore termoelettrico e il conseguente impiego di combustibili a minore contenuto di carbonio hanno avuto un ruolo determinante nella diminuzione delle emissioni di CO2. A partire dal 2007 la quota delle fonti rinnovabili assume una dimensione rilevante.

Gas ad effetto serra: l’Italia fra i paesi con meno emissioni

Per i consumi elettrici l’analisi della decomposizione mostra che l’efficienza contribuisce alla riduzione delle emissioni atmosferiche solo nel settore industriale. Nel settore terziario la diminuzione dei fattori di emissione per la produzione elettrica è compensata dall’incremento dei consumi elettrici. Nel settore domestico si ha un forte disaccoppiamento tra consumi elettrici e corrispondenti emissioni atmosferiche. Il confronto dei fattori di emissione di gas serra mostra che quello nazionale è tra i più bassi in Europa.

A livello europeo la recente strategia a lungo termine esamina gli scenari di sviluppo fino al 2050. Essa evidenzia che l’elettricità diventerà il principale vettore energetico. Dal 22% dei consumi di energia finale nel 2015 al 41%-53% nel 2050 a seconda dei diversi scenari. La strategia europea mostra il ruolo determinante che avranno le energie rinnovabili al fine di ridurre le emissioni di gas ad effetto serra.

L’Italia ha mostrato negli ultimi anni uno sviluppo notevole delle fonti rinnovabili nel settore elettrico. Secondo i dati TERNA le fonti rinnovabili hanno coperto il 43,1% della produzione lorda nazionale nel 2014, mentre negli anni successivi si è avuta una sensibile contrazione della quota rinnovabile, scesa fino a 35,1% nel 2017. La stima delle emissioni provenienti dal parco termoelettrico per i singoli combustibili fossili, insieme alla valutazione della produzione elettrica carbon free, rappresentano elementi di conoscenza fondamentali per valutare gli effetti ambientali delle strategie di riduzione delle emissioni e di promozione delle fonti rinnovabili nel settore elettrico.

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