Polito Charge While Driving. Ricarica wireless per le auto dal Politecnico di Torino

Polito Charge While Driving è un sistema di ricarica wireless dei veicoli con i mezzi in movimento sviluppato dal Politecnico di Torino.

La ricarica del veicolo avviene con un sistema a induzione costituito da una bobina fissa, posta al di sotto del manto stradale, il  trasmettitore, e da una bobina installata a bordo veicolo, il ricevitore. Il sistema Polito Charge While Driving sarà collaudato sul circuito di prova di Susa  dove un tratto di strada verrà dotato di 50 bobine trasmittenti che invieranno energia ad un ricevitore installato a bordo di un veicolo commerciale leggero.
Il progetto di ricerca è stato promosso dal Politecnico di Torino insieme a 24 partner internazionali del progetto europeo FABRIC (Feasibility analysis and development of on-road charging solutions for future electric vehicles).  Il sistema “italiano” è stato messo a punto dal gruppo di ingegneria elettrica del Dipartimento Energia coordinato da Paolo Guglielmi e Fabio Freschi e del quale fanno parte i ricercatori Vincenzo Cirimele, Michela Diana, Riccardo Ruffo, Alessandro La Ganga e Mojtaba Khalilian.
Il Polito Charge While Driving si basa su una tecnologia detta inductive power trasfer (IPT) che sta attraendo l’attenzione di numerose aziende nel settore automotive e sta vedendo lo sviluppo di diversi prototipi in tutto il mondo. Questi sistemi funzionano grazie alla trasmissione induttiva di energia elettrica tramite l’utilizzo di induttori risonanti, che funzionano grazie ad un principio molto simile a quello che ci permette di cucinare sulle piastre a induzione Tale tecnologia non richiede quindi alcun contatto elettrico, introducendo numerosi vantaggi in termini di sicurezza e semplicità di utilizzo, con una notevole riduzione delle necessità di manutenzione, ma soprattutto l’eliminazione di installazioni esterne come le colonnine di ricarica, che sono spesso soggette a incidenti o atti vandalici. Un passo ulteriore rispetto a questi sistemi è stato fatto dal prototipo installato a Susa, che non richiede che la ricarica avvenga con veicolo fermo durante le soste o, in modo prolungato, durante il parcheggio: si parla in questo caso di dynamic IPT, ovvero l’utilizzo della stessa tecnologia durante il movimento del veicolo.
Nel breve periodo, la diffusione del dynamic IPT permetterebbe di eliminare completamente la necessità di soste per la ricarica e di ridurre notevolmente la capacità delle batterie installate a bordo veicolo. In applicazioni su percorsi fissi, come ad esempio nel trasporto pubblico, l’uso del dynamic IPT potrebbe comportare la quasi totale eliminazione delle batterie la cui presenza sarebbe dovuta alle sole necessità di backup.

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